Tra le numerose manifestazioni tenutesi quest’anno in occasione della Festa dell’Europa, una delle più originali è stata certamente Segni d'Europa. Organizzato dal 7 al 9 maggio dalla Città di Torino e da il Cerchio e le Gocce, un’associazione che promuove la pratica dei graffiti e delle arti di strada, in collaborazione con il gruppo di scrittura Opiemme, l’ evento ha ridato vita a tre muri degradati della città: dipinti con colori sgargianti, fanno ora da sfondo a citazioni dei padri fondatori dell’Europa e di altri personaggi ispirati da grandi ideali.
Per riprendere la famosa frase del professor Keating nel film L’attimo fuggente, “qualunque cosa si dica in giro, parole e idee possono cambiare il mondo”. Ed era proprio questo l’obiettivo dell’iniziativa per il 50° anniversario dell’Europa: attraverso i graffiti, portare il dibattito sull’Europa direttamente nelle strade, lontano dalle torri d’avorio dell’UE.
Le citazioni sono state scelte nel corso di un seminario cui hanno partecipato alunni delle scuole ed un giovane poeta. Jean Monnet, Albert Einstein, Sant’Agostino, William Faulkner e molti altri avevano già usato le parole giuste per dar voce alle opinioni dei giovani sull’Europa.
“Organizzare l’evento non è stato facile” ha dichiarato Danzio Bonavia di il Cerchio e Le Gocce. “Ma le autorità cittadine, i passanti e le imprese locali si sono mostrati entusiasti. Ora ci auguriamo che i graffiti diventino un’attrazione turistica per la città.” Riconoscendo il valore dell’arte di strada, la città di Torino ha dimostrato che Einstein non aveva necessariamente ragione quando diceva che è più difficile disgregare un pregiudizio che un atomo.